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Rosita Rijtano
Willow Park, 1500 appartamenti nella Silicon Valley: è il primo villaggio di Facebook
11 Luglio 2017
Per comprendere
"Creare comunità" è la nuova "mission" annunciata da Facebook che sta avviando di 1500 appartamenti in una cittadina di sua proprietà. Una volta si chiamavano company town.

"Creare comunità" è la nuova "mission" annunciata da Facebook che sta avviando di 1500 appartamenti in una cittadina di sua proprietà. Una volta si chiamavano company town. la Repubblica, 10 luglio 2017 (p.s.) con postilla

Adesso nella Silicon Valley inizieranno presto i lavori di una nuova cittadina. Ci sarà una farmacia, un negozio di alimentari, trasporti efficienti, e 1500 appartamenti. A delimitarne i confini, forse, un cartello con stampato un pollice in su. Perché stiamo parlando di Willow Park, il primo villaggio di proprietà Facebook. A metà strada tra quartiere residenziale e luogo destinato agli uffici. La compagnia ha appena annunciato di aver presentato il piano al consiglio comunale di Menlo Park, sede dell'azienda di Mark Zuckerberg.

È proprio alle spalle del quartier generale che si snoderà questo piccolo paese, a poco più di 40 chilometri da San Francisco. Data di fine dei lavori prevista: 2021. Gli alloggi targati Facebook saranno a disposizione di tutti e non solo dei dipendenti della rete sociale. E un 15 percento di loro verrà concesso a prezzi inferiori a quelli di mercato.

Una scelta necessaria, spiega in un post sul blog ufficiale del social network John Tenanes, responsabile degli immobili e delle infrastrutture di Facebook. Le ragioni sono facili da capire. Negli ultimi anni il boom delle aziende hi-tech con radici nella valle del silicio ha moltiplicato la forza lavoro presente nell'area. Con conseguente congestione del mercato immobiliare. I prezzi degli affitti sono schizzati alle stelle. E una delle città più penalizzate è stata Menlo Park. Qui, stando alle stime di una compagnia immobiliare riportate dal Guardian, la somma mensile necessaria per aggiudicarsi un appartamento con due stanze da letto è più che triplicata dal 2011 a oggi, raggiungendo quota 3,349 dollari. Una delle più alte degli Stati Uniti e considerevolmente maggiore di quella necessaria a New York.

Il governo ha fallito negli investimenti infrastrutturali, è il j'accuse di Facebook. Da qui la scelta di fare da sé. Anche perché più di 9mila persone lavorano già a Menlo Park. Il numero è più raddoppiato in un anno e ci si aspetta che cresca ancora, in fretta. Il nuovo villaggio promette di essere da "like": tutti i servizi necessari, tanto verde (stando alle prime foto a disposizione), trasporti efficienti. "La nostra speranza è di creare uno spazio fisico che supporti la nostra comunità", ha spiegato Tenanes.
Un'iniziativa ben accolta dalle autorità locali. "Spero che sempre più compagnie hi-tech facciano proposte di questo tipo", ha twittato Kirsten Keith, sindaco di Menlo Park. Si tratta dell'ennesimo passo che possiamo contestualizzare all'interno della nuova mission annunciata da Facebook qualche settimana fa: creare comunità appunto. Ma se tutto ciò vi ricorda un po' la società distopica tratteggiata nel romanzo di Dave Eggers, Il Cerchio, potreste non essere in torto.

postilla
Le "company towns" non sono certo una novità nello sviluppo del capitalismo. Nei soli Usa sono 3.500, e sono numerose in tutte le regioni del mondo. Nella piccola Italia le "città aziendali" sono le seguenti: Metanopoli, sede della ENI, fu creata da Enrico Mattei per i lavoratori dell'azienda e per i laboratori allora all'avanguardia legati allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Padania; Crespi d'Adda, costruita per i lavoratori del cotonificio Crespi, è entrata a far parte della Lista del Patrimonio dell'umanità dell'Unesco; così la seteria San Leucio, manifatture reali dei Borboni, sono oggi anch'esse ‘patrimonio dell'umanità dell'Unesco; la “città sociale di Valdagno" fu realizzata ai margini dell’omonima cittadina in relazione all’allargamento e alle razionalizzazione fordista dei lanifici Marzotto. Rosignano Solvay, creata dalla Solvay Group per i lavoratori dello stabilimento, fu costruita a fianco della città stessa; Zingonia, tra Milano e Brescia, fu realizzata dall’imprenditore Renzo Zinconi, in relazione al boom economico della regione. (e.s.)

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