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Alessandra Corica
La città condivisa carta vincente per un turista su tre
23 Aprile 2015
Città quale futuro
Cosa si aspetta la gente da Expo, e soprattutto come intende vivere la metropoli dei flussi la fascia più giovane della popolazione? Alcune stimolanti risposte e questioni.

Cosa si aspetta la gente da Expo, e soprattutto come intende vivere la metropoli dei flussi la fascia più giovane della popolazione? Alcune stimolanti risposte e questioni. La Repubblica Milano, 23 aprile 2015, postilla (f.b.)

C’è “Piacere Milano”, il progetto che prevede che i milanesi mettano a disposizione le loro case, le loro cucine e il loro tempo per invitare a cena un visitatore dell’Esposizione. E le isole digitali del Comune, con il wi-fi gratuito e le prese per ricaricare cellulare e tablet. È la Milano condivisa della “sharing economy”. In cui credono i giovani visitatori di Expo: oltre uno su tre è interessato all’economia della condivisione, secondo una ricerca realizzata dall’Istituto Giuseppe Toniolo con la Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.

I dati sono stati presentati ieri, durante l’incontro “Milano (è) una città condivisa?”. La ricerca, curata da Alessandro Rosina, ha coinvolto 1.783 persone tra i 19 e i 32 anni. Il 91 per cento dei giovani sente propri i temi di Expo, oltre la metà dice che probabilmente visiterà il sito e sei su dieci sono pronti a sperimentare almeno una delle opportunità della sharing economy. «Questi servizi trovano già un ampio bacino di interesse tra i giovani e sono un’alternativa alle forme standard del mercato – spiega Rosina – Questo non solo per la convenienza economica, ma anche per l’aspetto sociale del vivere l’esperienza di condivisione in sé». Così, oltre un terzo dei ragazzi che sta considerando di visitare l’Esposizione, sta valutando soluzioni all’insegna dello sharing.

Non a caso, gli alloggi offerti sul sito Airbnb oggi sono oltre 7.600, con un aumento del 107 per cento rispetto all’anno scorso. E da maggio a ottobre si stima che ogni giorno 7mila persone a Milano saranno a caccia di una soluzione “ alternativa” per l’alloggio. «Le esperienze della sharing economy contribuiscono a definire nuovi spazi di socialità e inclusione – dice l’assessore alle Politiche del lavoro Cristina Tajani - Sono aspetti che meritano il sostegno del pubblico: per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione uno spazio in vicolo Calusca». A dicembre la giunta ha approvato il documento “ Milano Sharing city”: alla “chiamata” di Palazzo Marino, per condividere tempo e competenze con il resto della città, hanno già risposto 42 operatori e 33 esperti.

Che la Milano dell’Expo sia all’insegna della condivisione, lo dimostrano anche le tante iniziative pronte ad accogliere i 20 milioni di visitatori attesi a partire dall’apertura dei cancelli di Rho Pero. Come il bike sharing, che dal giovedì alla domenica sarà attivo fino alle 2 del mattino, con le sue 3.600 bici tradizionali e mille elettriche. O il car sharing, disponibile 24 ore su 24, e il “Tim2go”, il servizio di tablet sharing lanciato da Tim. Con una cifra che va da 10 a 15 euro al giorno si potrà noleggiare un tablet Samsung Galaxy S e avere a disposizione applicazioni e contenuti sulla visita al sito o l’accesso allo streaming video degli eventi.

postilla

Comunque lo si voglia leggere, anche al netto di eventuali retropensieri su metodi e obiettivi della ricerca specifica, lo scenario proposto indica un’idea di città piuttosto diversa da quella a cui pensiamo legittimamente criticando questo o quell’aspetto dell’evento e di chi ne decide le modalità. Impressiona la quota straripante di approcci positivi e soprattutto l’idea di trasversalità estrema fra spazi e flussi nella percezione della metropoli. Coincide, si avvicina, questa percezione, all’idea di città pensata e proposta da chi si ritiene progressista, ma spesso se non sempre pare sbilanciato da tutt’altra parte, magari in ambiti del tutto strategici quanto lontani mille miglia dalla vita di questo mercato delle menti e delle sensibilità, tutto da scoprire e con cui interagire? Una bella domanda, se non altro da porsi seriamente (f.b.)

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