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Alessandra Carini
Di Pietro vara le grandi opere per il Veneto
17 Novembre 2006
La metropolitana sublagunare
"Maxi-progetto per i prossimi 5 anni: nell’elenco Passante, Tav e la sublagunare di Venezia". La Nuova Venezia, 17 novembre 2006

ROMA. La lista è lunga, lunghissima. E molto costosa: 60 miliardi di euro in 5 anni. Ma il ministro alle Infrastrutture Di Pietro non sembra curarsene. Eccolo, dunque, il «master plan» delle grandi opere ritenute prioritarie dal governo Prodi. Riecheggia l’elenco infinito della Legge obiettivo che fu di Berlusconi. Infatti, per la provincia di Venezia non manca nulla: ecco il Passante («in avanzata fase di realizzazione») e le sue opere complementari, la terza corsia sull’A4 tra Quarto d’Altino e Villesse, l’Alta velocità, i collegamenti ferroviari tra Corridoio 5 e aeroporto Marco Polo, la nuova Romea. Poi, per Venezia, la sistemazione del nodo ferroviario tra centro storico e Mestre e la Sublagunare, «opera indispensabile». Infine, per togliere ogni residuo dubbio, pure il Mose.

VENEZIA. Mose, Nogara mare, Grande Raccordo Anulare di Padova, Terza corsia della Venezia Trieste, Pedemontana veneta, e, ovviamente, Passante di Mestre con le sue opere complementari e anche la Sublagunare: sono queste alcune delle principali opere che il nuovo piano delle priorità presentato ieri dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro indica per il Veneto. È il frutto della lunga rivisitazione del programma delle opere di Berlusconiana memoria che Di Pietro ha fatto sulla base di alcune priorità: disegnare una rete di collegamenti infrastrutturali strategici.

E ancora completare le opere avviate e che sono già a buon punto di realizzazione, mettere in cantiere quelle che sono condivise da tutti i livelli regionali, subregionali e nazionale. Si tratta di un lavoro di scrematura che ha il pregio di stabilire delle priorità ma che è solo un primo passo: perché non indica quali sono le fonti di finanziamento e cioè dove si troveranno i soldi per metterle in cantiere o mandarle in porto. È però una prima indicazione su che cosa ha intenzione di fare il governo dell’Unione quanto a infrastrutture. Ecco le priorità per il Veneto individuate per il prossimo quinquennio.

Mose. Il documento descrive a lungo i lavori previsti dal programma di difesa dalle acque alte e gli interventi alle bocche di porto per costruire le conche di navigazione. Alla fine indica che l’intervento è inserito in legge Obbiettivo per un costo stimato di 4 miliardi e 271 milioni. Le risorse assegnate sono 1.579 miliardi. Ne mancano 2.691.

Passante di Mestre e opere complementari. L’opera viene messa a pieno titolo nel nuovo piano. Nel documento si dice quel che ormai si sa da tempo e che cioè l’Anas deve risolvere il problema del mutuo da contrarre per finanziarlo. Quanto alle opere complementari, invece, si dovrebbe essere a posto perché il bilancio regionale e quello statale hanno già stanziato 106 milioni di interventi.

Nogara Mare. L’intervento è oggetto di finanza di progetto e la quota di contributi pubblici è già inserita nel bilancio regionale. La Regione chiede però che l’opera venga inserita in legge Obiettivo solo per procedure.

Grande Raccordo anulare di Padova. Il costo dell’intervento è di 600 milioni, le risorse assegnate pari a 560 e gli altri 40 milioni sono stati già stanziati dalla Regione.

Terza corsia Venezia-Trieste. È anche essa inserita in legge Obiettivo con finanziamenti approvati dal Cipe per un costo stimato di 373 milioni risorse assegnate per 78 milioni e un fabbisogno residuo di 295 milioni che tiene conto degli extracosti derivanti delle interferenze con la linea Tav.

Pedemontana veneta. Inserita nella legge Obbiettivo con finanziamenti approvati dal Cipe per un costo stimato di 1.989 milioni con risorse che sono interamente assegnate.

Tangenziali venete. Sono le opere complementari e parallele all’A4 tra Verona, Vicenza e Padova. È in corso di presentazione alla Regione Veneto una proposta di finanza di progetto per un importo complessivo di 1.250 milioni senza richiesta di contributo pubblico. È necessario mettere l’opera in legge Obiettivo solo per le procedure.

Valdastico Nord. Il costo dell’intervento che decongestiona il nodo autostradale di Verona e l’autostrada del Brennero fino a Rovereto è previsto in 1.350 milioni e la Regione chiede che venga messo in legge Obiettivo.

Oltre alle opere autostradali, che contemplano anche la Nuova Romea, sono elencate quelle necessarie a completare l’alta velocità ferroviaria. Una luna lunga serie di finanziamenti che per ora non si sa dove trovare.

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