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Il programma della Scuola di Eddyburg 2007
14 Ottobre 2007
Scuola estiva 2007
Programma della terza edizione della Scuola che si è svolta Corigliano d’Otranto, dal 26 al 29 settembre 2007.

PRESENTAZIONE

L’edizione 2007 della scuola estiva di eddyburg si occuperà del paesaggio e si terrà in Puglia, a Corigliano d’Otranto (25 km da Lecce, 23 da Otranto), nello splendido Castello de’ Monti, dal 26 al 29 settembre.

Come nelle passate edizioni saranno proposte riflessioni sui principi e sulle finalità del governo del territorio, informazioni sull’evoluzione della legislazione e dei contenuti degli strumenti di pianificazione, illustrazioni di esperienze particolarmente significative.

L’edizione di quest’anno prenderà avvio con una giornata dedicata al significato e all’utilizzazione di alcune parole chiave per la pianificazione paesaggistica che nel corso di questi ultimi anni hanno subito uno slittamento e talvolta uno svuotamento rispetto al loro significato originario. La parte centrale della settimana sarà dedicata all’illustrazione delle iniziative promosse dalle amministrazioni regionali della Sardegna (la prima regione ad avere attuato il nuovo codice dei beni culturali e del paesaggio) e della Puglia (impegnata a restituire alla pianificazione il ruolo di strumento fondamentale per il governo delle trasformazioni del territorio). La giornata conclusiva della scuola, infine, sarà dedicata ad approfondire il tema delle relazioni tra istituzioni, cittadini, associazioni e movimenti nella tutela del paesaggio.

L’attività della scuola sarà preceduta durante l’estate da un lavoro di preparazione che vedrà coinvolti:

- un gruppo di esperti chiamati a costruire il glossario, contenente le definizioni delle parole-chiave, distribuito ai partecipanti e illustrato nella prima giornata della scuola;

- un gruppo di collaboratori di eddyburg, che preparerà i materiali per il seminario conclusivo;

- uno o più partecipanti, ai quali sarà chiesto di rappresentare con fotografie o video alcuni episodi di trasformazione del paesaggio italiano

I documenti prodotti, prima e durante il corso, saranno poi raccolti e selezionati, per confluire in una possibile successiva pubblicazione, su cd-rom e – se possibile – editoriale.

PROGRAMMA

Mercoledi 26, Prima giornata

Voci per un glossario

Riflessione collegiale con l’aiuto di esperti di altri settori sul significato e sull’uso di parole strettamente connesse al tema generale della scuola, come conservazione / tutela, sviluppo / crescita, sostenibile / durevole, risorse / patrimonio / beni, identità culturale / identità locale; e, naturalmente, paesaggio / ambiente / territorio.

L’obiettivo della giornata è quello di raccogliere una pluralità di voci e di testi per districarci da equivoci, slittamenti semantici, strumentalizzazioni, distorsioni e confusioni che governano l’uso di questi indispensabili strumenti del nostro lavoro che sono costituiti, appunto, dalle parole.

Abbiamo invitato a concorrere a una riflessione critica e alla costruzione di un glossario, proseguendo il lavoro iniziato nella seconda edizione della Scuola, esperti di diverse discipline

Nella mattinata verrà illustrato il glossario predisposto nel corso dell’estate da Giovanni Azzena, soprintendente ai beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro e docente di Topografia antica alla Facoltà di Architettura dell'Università di Sassari, Paolo Baldeschi, docente di Urbanistica alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze ed esperto di pianificazione territoriale, urbanistica e pianificazione del paesaggio ed Edoardo Salzano, docente di Urbanistica alla Facoltà di Pianificazione del territorio dell’Università Iuav di Venezia e direttore di eddyburg).

Dopo le presentazioni gli studenti, riuniti in piccoli gruppi assistiti da un tutor, discuteranno tra loro e prepareranno le questioni da porre alla discussione. Nel pomeriggio la discussione proseguirà sulla base delle domande proposte dagli studenti.

Giovedi 27, Seconda giornata

Gli strumenti istituzionali

Il rilancio della pianificazione paesaggistica costituisce un’occasione per comprendere in che modo le riflessioni (e in particolare la memoria di quanto di buono è stato acquisito nel passato), può essere tradotto in azioni positive ed efficaci. La pubblica amministrazione è chiamata ad intervenire in prima persona, ma non sempre la sua azione appare coerente ed efficace. Discutiamo dei limiti e delle potenzialità dell’agire pubblico a partire dall’illustrazione di un’esperienza matura: il piano paesaggistico della Sardegna.

Nella mattinata verranno presentate tre comunicazioni: (1) Il quadro normativo della pianificazione paesaggistica (Edoardo Salzano), (2) L’attuazione del Codice nelle Regioni (Georg Frisch); (3) Il piano paesaggistico regionale della Sardegna (Edoardo Salzano). Dopo le presentazioni i gruppi di studenti prepareranno le questioni da porre alla discussione.

Nel pomeriggio, sulla base delle questioni poste degli studenti, si discuterà degli argomenti illustrati nella mattina. Nel corso della discussione interverranno anche Giorgio Todde, Sandro Roggio, Giulio Angioni, Giovanni Azzena, testimoni diretti della vicenda della Sardegna.

Venerdi 28, Terza Giornata

Voci di chi ci ospita

Tra scuola e territorio c’è un necessario legame. La Puglia racconta come sta affrontando la sfida della pianificazione territoriale e paesaggistica.

Angela Barbanente, assessore all’assetto del territorio della Regione Puglia racconterà la difficile esperienza in corso, i programmi di lavoro avviati, le difficoltà legate alla concreta situazione della società, della politica e dell’aministrazione in questa regione del Mezzogiorno e le speranze incontrate nel lavoro sul territorio.

Successivamente si svolgerà visita ad alcuni dei siti più rilevanti dell’area, preceduta e preparata da una presentazione di Marcello Guaitoli, preside della Facoltà di Beni culturali dell’università di Lecce e autore della Carta del rischio archeologico della Puglia,

Sabato 29, Quarta giornata

Seminario conclusivo: chi sono i custodi del paesaggio?

La difesa del territorio da cattive forme di urbanizzazione e infrastrutturazione è tema del tutto aperto. Sulle pagine di eddyburg e su quelle dei quotidiani si moltiplicano le denunce e gli appelli. I due più significativi provvedimenti legislativi degli ultimi anni (codice e convenzione) propongono visioni differenti e complementari; la prima, tutta interna al mondo delle istituzioni e degli strumenti di piano, la seconda aperta (sbilanciata?) al confronto con i soggetti e alla definizione di politiche.

Il degrado del territorio si è manifestato in tutto il paese, ma è particolarmente minaccioso in alcune sue parti. Gli strumenti impiegati (in primo luogo la pianificazione urbanistica) non sono stati sufficienti. Le istituzioni che dovrebbero difenderlo spesso lo aggrediscono: i comuni, le regioni, la cattiva pianificazione. Oppure non lo difendono adeguatamente: l’amministrazione dei Beni culturali, le province. Le popolazioni sempre più spesso protestano, in un rapporto spesso conflittuale e comunque sempre difficile con le istituzioni, ma non sanno o non possono proporre.

Dall’analisi critica scaturiscono una serie di domande. La tutela deve precedere le decisioni di trasformazioni, oppure l’una e l’altra devono essere stabilite contestualmente? Se la tutela del paesaggio è competenza della Repubblica (quindi dello stato, delle regioni, delle province, dei comuni) in che modo si articolano le diverse responsabilità nella concreta impostazione e gestione dei processi delle decisioni)? Quali conseguenze derivano nell’impiego degli strumenti previsti dalla legislazione vigente e quali loro modifiche sono necessarie? In un’epoca delle nostra storia nella quale la politica e la stessa democrazia rivelano segni vistosi di crisi, in che modo si deve o si può porre il rapporto tra i cittadini e le istituzioni? e quello tra la protesta e la decisione?

Alla relazione critica e a queste domande forniranno le loro risposte Alberto Magnaghi, presidente della associazione “Rete del Nuovo Municipio”, Stefano De Caro, direttore generale del Mibac per i beni archeologici, Marcello Guaitoli, preside della Facoltà di Beni culturali dell’università di Lecce, Oscar Mancini, segretario della Camera del lavoro di Vicenza, Dario Predonzan, responsabile territorio del WWF del Friuli-Venezia Giulia, e altri ospiti della Scuola di eddyburg. La discussione sarà moderata da Francesco Erbani, giornalista

ORGANIZZAZIONE

Articolazione delle giornate

Nelle prime tre giornate le comunicazioni dei docenti saranno concentrate nella prima parte della giornata (3 ore complessive, compreso pause). Alle comunicazioni seguiranno:

- una sessione di lavoro collegiale degli studenti, suddivisi in sottogruppi, per selezionare le domande da porre ai docenti (1-2 ore di lavoro di gruppo, affiancato da tutor della scuola);

- una una sessione di confronto collegiale sulla base delle domande poste dai gruppi (il pomeriggio, più rilassati e disposti alla chiacchiera, con eventuale prolungamento a cena e dopo cena).

L’ultima giornata comprenderà, oltre al seminario conclusivo, una sintesi delle giornate precedenti predisposta e illustrata dai partecipanti.

Attività facoltative

La presenza di persone che hanno lavorato a piani paesaggistici, la consapevolezza che nessuna rivista pubblica in modo sufficiente i piani e che i siti degli enti che li pubblicano integralmente non consentono una lettura agile, il fatto che i partecipanti spendono risorse per stare con noi, e infine il fatto che sia una “scuola”, induce offrire agli iscritti la possibilità di avere, nelle ore serali, l’illustrazione di alcun piani con interessante contenuto paesaggistico. Si chiede agli iscritti di prenotarsi, e si attiveranno le illustrazioni che raggiungano almeno 10 richieste.

Iscrizioni

E' stato raggiunto il numero massimo di persone ospitabili nei locali della Scuola. Non si accettano perciò ulteriori richieste di iscrizioni, mentre si renderanno note le modalità per ottenere i materiali prodotti.

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