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"Un cattolico bavarese contro la croce obbligatoria"
16 Aprile 2004
Lettere e Interventi
Carl Wilhelm Macke (Monaco di Baviera), 31.10.2003

Per essere subito chiaro: io, cattolico di origine e di confessione, sono contro la croce obbligatoria nelle scuole o negli uffici pubblici, sia in Italia sia in Germania sia altrove. Anche se ricordo bene la rabbia del mio padre quando ha raccontato la sua esperienza negli anni trenta. I nazifascisti hanno tolto la croce nelle scuole in paese mia e tutta la cittadinanza ha protestato in piazza contro questo atto di grande intolleranza. Ma so bene che non si può paragonare uno stato criminale come quello di Hitler con uno stato laico europeo d'oggi. Con tutta la mia forza e consapevolezza sono anche un laico e penso che lo stato che deve essere assolutamente neutro verso i cittadini. Grazie a Dio, alla rivoluzione francese e alla costituente del dopo-guerra non viviamo più nell’epoca di un stato benedetto dalla curia vescovile .

Il crocifisso come un simbolo di liberazione, di incoraggiamento e d'umiltà mi importa molto, benché sappia bene cosa è successo nei secoli precedenti in nome della croce. Devo dire che il crocifisso per me significa anche un simbolo di nostalgia personale verso una infanzia in una provincia molto cattolica, ma insomma abbastanza libera e tollerante verso i luterani vicini. Ma per stimolare questa nostagia il crocifisso in aula scolastica non significa niente. Mai, mai ho votato in vita politica mia per i Democristiani perché sono stato sempre contro la loro occupazione della fede cristiana per una strategia di politica non sempre adatta alla giustizia e l'uguaglianza che vuole il Gesù della bibbia. Nè Adenauer nè (in Italia) p.e. Fanfani ed altri sono stato i miei politici preferiti. O Dio mio e tutti i santi, mai un voto per loro! Il mio cuore batte , da quando batte - sempre di sinistra anche talvolta con grande fatica. Il vero scandalo in questo tempo che viviamo è la banalizzazione di un simbolo di valore importantissimo per i credenti.

A Monaco in questi giorni una nonna è stata condannata per la promozione della prostituzione minorile, e in sala del tribunale portava un crocifisso sulla camicetta! Va bene - fino qua sono forse assolutamente insieme con i miei amici italiani (credenti o no, mi non interessa) che polemizzano adesso contro il crocifisso in aula. Quello che ha detto p.e. Tullia Zevi in favore di un stato laico mi ha piaciuto molto. D’accordissimo con la signora nobile del ebraismo italiano.

Ma ciò che mi stupisce è l’indifferenza, talvolta anche la stupidità, di un anti-cristianesimo da parte alcuni (forse la maggioranza) dei cosiddetti liberali, illuminati, democratici, compagni ed compagnia bella di fronte questa vicenda di Ofena. Sono i valori cristiani davvero cosi macchiato dalla storia e quindi da buttare via in un grande buco del sarcasmo o del bestemmia? Dobbiamo ragionare sui nostri valori principali che sono - fra l'altro anche di origine cristiano. Con riferimento al cristianesimo i nostri nonni o genitori hanno appoggiato un anti-semitismo orribile di Hitler ma altri credenti hanno anche nascosto i nostri vicini ebrei. (purtroppo pochi...). Devo confessare per raggionare su i valori adatti alla nostro epoca d'oggi mi serve la riflessività seria sul cristianesimo "nonostante la chiesa" di un Gianni Vattimo (lui un filosofo di sinistra DOC) molto di più che una polemica polverosa contro i preti a basso prezzo di un Pannella o altri venditore ambulanti della ’libertà comoda'.Serve molto anche un ricordo di un intellettuale come Carlo Arturo Jemolo, cattolico di fede, ma laico di politica.

Insomma, con l’eliminazione delle crocifisse nelle scuole non finisce il discorso su i valori cristiani per l’identità di Italia o migliore per l’identità europea. Al contrario - da qua deve cominciare un vero discorso sulla identità nostra in una società globallizzata che sentiamo sempre di piu come una sfida per la nostra tolleranza personale, per la nostra definzione di uno stato laico come l¹unica possibilità di vivere abbastanza civile insieme con altri religioni, altri concezione della vita. Per questo si deve superare le vecchie fronte fra credenti e non-credenti, cristiani e non-cristiani, laici-non-laici ecc.ecc. Alcuni fedeli di Don Camillo e di Peppone non hanno registrato che questo mondo bianco-nero non esiste piu. La falce e il martello sono diventato di nuovo due srumenti artigiani e la croce è diventata ( vergognosamente!) un qualsiasi articolo di moda. Siamo all'inizio d'un dibattito pieno di contraddizioni, di perplessità, anche dei tanti adii e di nuove strade - ma non abbiamo bisogno di nuovi vicoli ciechi. Amen.

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