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Brian Knowlton
Con la visita in USA Berlusconi ottiene un caloroso appoggio da Bush
1 Marzo 2006
2006-Verso le elezioni
Il gioco di sponda dei due leaders ultraconservatori, esplicito anche nei commenti della grande stampa. International Herald Tribune, 1 marzo 2006 (f.b.)

Titolo originale: Visiting U.S., Berlusconi gets a warm endorsement from Bush – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, che sta combattendo un’aspra campagna elettorale per la rielezione, è stato salutato martedì dal Presidente George W. Bush come “forte ” e fonte di necessaria stabilità per il governo italiano.

Ma Bush e Berlusconi, la cui alleanza trae forza dall’ampio ruolo italiano nella coalizione per l’Iraq, hanno parlato cautamente della guerra.

Bush ha detto che le recenti violenze lasciano gli iracheni di fronte alla scelta fra “caos o unità”.

E Berlusconi ha confermato il piano per ritirare le ultime truppe italiane dall’Iraq entro la fine dell’anno.

L’esponente italiano, in visita per tre giorni negli USA, chiaramente contava su un sostegno politico nella sua campagna contro Romano Prodi, il candidato di centro-sinistra ex presidente della Commissione Europea, che guida i sondaggi.

Le elezioni si terranno il 9 aprile.

Le relazioni di Berlusconi con alcuni paesi europei sono tese: Roma è furiosa per un tentativo francese di bloccare l’acquisizione italiana della compagnia energetica francese Suez: il che rende le relazioni con gli USA ancora più importanti.

Bush ha ampiamente accontentato Berlusconi, dicendo: “Il primo ministro è un leader forte. È un uomo di parole. Ha portato stabilità nel governo italiano” in quanto primi ministro in carica più a lungo in Italia dalla seconda guerra mondiale.

Fermandosi appena prima di un aperto sostegno politico, Bush ha aggiunto: “Ovviamente, per un presidente americano è importante lavorare con qualcuno in modo continuativo”.

Evitando la domanda di un giornalista italiano su come cambierebbero le relazioni se vincesse Prodi, Bush si è avvicinato in punta di piedi a un sostegno. “È molto più facile costruire politiche comuni” ha detto, “quando ci si rapporta con la stessa persona da un anno all’altro”.

È stato riferito che Bush abbia ritardato di qualche ora la partenza per il viaggio in India e Pakistan per accontentare il suo alleato nella guerra in Iraq.

Bush e Berlusconi sono entrambi conservatori saliti al potere nel 2001. L’Italia ha inviato 3.000 uomini in Iraq dopo l’invasione USA e ne tiene ancora 2.600.

Così in un momento in cui molti italiani si oppongono aspramente alla guerra, lamentano lo sprofondamento economico del paese, deridono i problemi legali di Berlusconi e dicono che le affermazioni del primo ministro sono ridicole – ha fatto voto di astenersi dal sesso durante la campagna elettorale e si è paragonato a Gesù Cristo – la calda accoglienza della Casa Bianca è stata molto gradita.

L’incontro, comunque, è avvenuto solo pochi giorni dopo l’attentato con bombe ad una importante moschea in Iraq, che ha provocato centinaia di morti per ritorsioni e aumentato i timori di una possibile guerra civile.

Alla domanda se la violenza influisse sul morale delle truppe USA, Bush ha invece risposto che agli iracheni si presenta una scelta.

”La scelta è tra il caos e l’unità” ha detto. “La scelta è fra una società libera o una dominata da persone malvagie che uccidono degli innocenti”.

Bush aveva sentito sette leaders iracheni dopo l’attacco alla moschea, e ha dichiarato: “Capiscono la serietà del momento. Hanno fatto la loro scelta, che è di lavorare verso un governo di unità”.

Berlusconi e Bush hanno dichiarato di aver discusso di Iran e del ruolo della NATO in Afghanistan.

Dovevano anche discutere la vittoria elettorale del gruppo militante Hamas nei territori palestinesi. Berlusconi ha dichiarato a Newsweek in una recente intervista che voleva spiegare a Bush le intenzioni del presidente russo Vladimir Putin che ha invitato i di Hamas a Mosca.

”Credo sia questa la strada per iniziare i negoziati” ha dichiarato alla rivista. “Conto anche sul fatto che gli esponenti di Hamas ora comprendano di avere responsabilità di governo”.

In una ostentazione di indipendenza, Berlusconi la scorsa settimana si è distinto auspicando la chiusura “il più velocemente possibile” del centro di detenzione USA di Guantánamo Bay, Cuba. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha fatto la medesima richiesta prima della sua recente visita alla Casa Bianca.

Oltre all’incontro alla Casa Bianca, il primi ministro è stato invitato a parlare alle camere riunite al Congresso mercoledì mattina.

Si tratta di qualcosa meno di un discorso in sessione congiunta, ma un onore generalmente riservato agli alleati più stretti: come il leader di un’altro paese chiave della coalizione, il Primo Ministro britannico Tony Blair.

Più tardi Berlusconi pranzerà col numeroso gruppo italo-americano del Congresso.

Durante la giornata riceverà poi lo Intrepid Freedom Award a bordo della portaerei Intrepid, nave della seconda guerra mondiale ora ancorata a New York. Il riconoscimento, della privata Intrepid Foundation, viene conferito ad esponenti nazionali o stranieri che “promuovono e difendono i valori della libertà e democrazia”.

Berlusconi è stato al centro di una piccola polemica dopo la sua ultima visita alla Casa Biabca, quando ha affermato che Bush gli aveva che avrebbe preferito la sua rielezione. Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato più tardi che “come sempre, gli USA non interferiscono negli affari interni di altri paesi, specialmente in periodo di elezioni”.

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