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Laura Larcan
L’Appia svelata: i segreti della tomba degli Orazi
31 Luglio 2012
Pagine di cronaca
Nonostante tutto, la regina viarum continua ad offrirci la propria affascinante storia, piena di meraviglie. La Repubblica, ed. Roma, 31 luglio 2012 (m.p.g.)

Sta per essere svelata la vera natura dei Tumuli degli Orazi sull’Appia Antica. È stata scoperta la “porta” dei monumenti attribuiti dalla tradizione attribuisce agli eroici fratelli romani che sotto Tullio Ostilio, a metà VII secolo a. C., affrontarono i Curiazi per affermare la supremazia di Roma su Albalonga. E ne cambia l’interpretazione: non si tratterebbe solo di cenotafi commemorativi, ma di tombe vere e proprie. È stata la campagna di scavi guidata da due professori dell’università olandese di Nijmegen, Eric Moormann e Stephan Mols, appena conclusa, a riportare in luce un’imponente struttura in opera laterizia, con le sole fondamenta di 8 metri per 4, sul versante ovest del “tumulo nord”. Merito dell’istituto olandese che ha ricevuto per otto anni, dalla soprintendenza, la concessione dell’area del V Miglio per uno studio sistematico con fondi propri.

«La struttura sembra attaccata al tumulo nord, dove potrebbe trovarsi l’entrata della tomba monumentale — racconta Eric Moormann — La sua presenza suggerisce che siamo davanti a una vera tomba anziché a un cenotafio ». Confermata la datazione alla seconda metà del I secolo a. C. «È evidente che si tratta di un luogo di memoria, come diceva Tito Livio — sottolinea Moormann — Se i tumuli sono tombe vere, i committenti hanno scelto questo luogo per evidenziare la propria importanza o per suggerire un legame, vero o mitico, con gli Orazi». L’importanza del sito è forte: qui il rettifilo dell’Appia disegna una curva, tracciata, secondo Livio, per rispettare i tumuli più antichi.

In autunno le indagini proseguiranno sulla superficie dei tumuli: «Con metodi geofisici possiamo rintracciare elementi di pietra fino ad una profondità di oltre un metro — avverte Moormann — Dovremmo stabilire se c’è qualcosa sotto il corpo di terra ». Un’altra scoperta di rilievo riguarda il muro in tufo di età repubblicana immortalato già dal Piranesi nel ‘700: «La funzione non è ancora chiara — avverte Stephan Mols — Ma è troppo grande per essere il recinto di una pira funeraria dove si bruciavano i corpi di uomini illustri. Potrebbe invece essere un vero campo militare, connesso ai leggendari fratelli Orazi». Accanto allo scavo, l’équipe olandese con la direzione dell’Appia sta portando avanti il progetto “Mapping Via Appia”: «Grazie ad un finanziamento del Cnr olandese — annuncia la direttrice Rita Paris — stiamo realizzando con sofisticate tecnologie di indagine una mappa archeologica del V Miglio, che vedrà una prima applicazione a ottobre».

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