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Italia Nostra
Mai più come a L’Aquila
25 Giugno 2012
Beni culturali
L’allarme circostanziato di Italia Nostra sulla situazione del patrimonio culturale nelle aree del terremoto. 24 giugno 2012 (m.p.g.)

Il Consiglio Direttivo di Italia Nostra riunito oggi 23 giugno 2012 si riconosce, sostiene e condivide l’analisi e le critiche espresse nei confronti dell’azione del Ministero dei beni culturali nella conferenza stampa dell’11 giugno 2012 promossa dalle sezioni dei territori colpiti dal sisma.

In particolare respinge:

- l’esautorazione delle Soprintendenze territorialmente competenti e capaci di gestire i problemi della messa in sicurezza del patrimonio culturale.

- l’illegittimo incardinamento degli organi di tutela - che significa acritica subordinazione - alla protezione civile che ha dimostrato scarso interesse alla difesa del patrimonio culturale colpito, come evidenzia il numero ancora imprecisato di demolizioni già realizzate o programmate.

- la tendenza, frutto di ignoranza culturale, di dividere il patrimonio storico delle zone colpite in edifici di serie A da conservare ed edifici di serie B da tutelare.

- l’abbandono del concetto di centro storico come complesso indivisibile da tutelare nel suo insieme, così come Italia Nostra, a partire dalla Carta di Gubbio, ha sostenuto sempre. Il centro storico rappresenta per la popolazione elemento indispensabile di identità civile e sociale.

Segnala con vivissima preoccupazione:

- i ritardi delle operazioni di ricognizione del danno e di messa in sicurezza degli immobili

- la mancanza di trasparenza e di coinvolgimento di queste fasi post-sisma, pericolosa anche sotto il profilo della tenuta democratica.

Vista la gravità e l’urgenza dei problemi, Italia Nostra richiede un incontro immediato con il Ministro Lorenzo Ornaghi ai fini di esporgli nel dettaglio le criticità della situazione attuale e proporgli immediate azioni correttive, senza le quali il Ministero rischia di uscire definitivamente screditato.

La gestione aquilana è un’esperienza da archiviare e Italia Nostra metterà in atto ogni azione legittima affinché non si ripeta.

Roma, 23 giugno 2012

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