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Silvio Testa
Grandi navi a Venezia: precisazioni
5 Giugno 2012
Scritti ricevuti
Abbiamo chiesto al portavoce del Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, un intervento dopo la polemica Costa/Stella sul Corriere della Sera

Nella sua replica al servizio di Gian Antonio Stella sul crocerismo a Venezia, il presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Costa, fa almeno quattro affermazioni che non possono restare senza commento.

La prima, che l'inquinamento prodotto dalle navi da crociera in laguna sia “insignificante”. Basterebbero le due foto che alleghiamo a smentirlo (la foto “A” è della Norvegian Jade, entrata a Venezia il 2 giugno scorso, mezz'ora prima della Msc Divina; la foto “B” è della stessa Divina), ma ricordiamo che il tenore di zolfo presente nel carburante di queste navi è dell' 1,5% in navigazione e solo da poco dello 0,1% all'ormeggio in banchina. I controlli, saltuari, sono solo sui documenti di bunkeraggio e in ogni caso, tanto per capire, il tenore di zolfo nel diesel delle automobili è dello 0,001%, cioè 1500 volte inferiore. Il parlamento europeo, dopo aver valutato che almeno 50 mila persone muoiono ogni anno in Europa a causa dell'inquinamento delle navi, ha votato a fine maggio una direttiva che imporrà per tutte le navi il limite dello 0,5%, ma solo dal 2020. Già ora, nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, tale limite è dello 0,1%: la laguna di Venezia è di minor pregio?

La seconda, che l'inquinamento verrà reso nullo all'ormeggio con l'alimentazione elettrica da terra. Al riguardo, esiste solo uno studio di fattibilità dell'Enel, non finanziato (si parla di 20 o 30 milioni di euro), per alimentare solo 4 navi delle 9 che a breve la Marittima potrà ospitare, contro le 6 di oggi: ovvero, l'inquinamento prodotto domani sarà identico a quello prodotto oggi.

La terza, che le navi non fanno onde. E chi mai l'ha detto? Il Porto continua strumentalmente a tirar fuori il falso problema delle onde di superficie per non affrontare il problema vero, e cioè gli effetti “sotto” dello spostamento (dislocamento) di migliaia di tonnellate d'acqua pari al peso delle navi che passano. Cosa succede sulle rive e le fondazioni di una città medioevale? Cosa succede nella fragile laguna che già ora per il passaggio delle navi nel canale dei petroli perde in mare circa un milione di metri cubi di sedimenti all'anno? Chiamare “ricostruzione ambientale” il devastante scavo del canale Contorta Sant'Angelo è proprio una mistificazione.

La quarta, l'indotto economico, dopo che finalmente anche Costa ha riconosciuto il “modesto” contributo del crocerismo all'economia turistica della città. Bene: dica Costa quali e quante imprese beneficiano dell' “economia di fornitura”. Dove sono localizzate? Quali ne sono i capitali, e dunque dove vanno i guadagni? Ci faccia vedere i conti. Perchè se di quelle centinaia di milioni di euro che Costa afferma girare molti non si fermassero a Venezia, la città farebbe (come al solito) solo la parte della mucca da mungere.

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