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Rosaria Talarico
La spinta del piano città: 72 mila alloggi popolari
28 Maggio 2012
Articoli del 2012
Il governo prepara un piano per riqualificare le aree urbane: grande la necessità, molti i pericoli. La Stampa, 28 maggio 2012 (m.p.g.)

Il “piano città”, a cui il ministero delle Infrastrutture e trasporti sta lavorando, entra nella fase delle proposte concrete. Finora non molto si sapeva di un progetto più facile a dirsi, che a farsi. Non solo per l’obiettivo ambizioso di riqualificare aree urbane degradate, ma anche per il numero di soggetti chiamati a dire la loro. Secondo il ministero è questo invece il punto di forza, perché coinvolgere tutti gli interessati garantisce interventi realmente necessari e permette di individuare le soluzioni più adatte. L’idea nasce da uno studio dell’Ance (l’Associazione nazionale costruttori edili) e prende forma il 4 maggio, quando sono iniziate le riunioni al ministero.

Ma cosa prevede in concreto il “piano città”? La rigenerazione di aree urbane degradate, la valorizzazione di aree demaniali dismesse, la creazione di alloggi sociali, la ristrutturazione delle scuole per migliorare l’efficienza energetica, l’ottimizzazione del trasporto pubblico locale. Insomma, tutto quel che contribuisce a migliorare la vivibilità delle città con in più l’importante risvolto di rimettere in moto l’economia grazie all’impulso garantito al comparto dell’edilizia. Nella riunione di oggi verranno illustrate le diverse proposte. Si sa già che tra le città destinatarie di interventi ci sono Roma (in particolare il quartiere di Pietralata), Verona, Firenze, Bari. Il sindaco di Piacenza, nella veste di rappresentante dell’Anci (l’associazione dei comuni italiani) ha individuato diverse aree al Nord, Centro e Sud Italia. Al tavolo siedono anche Federcostruttori, Confedilizia, Cassa depositi e prestiti, regioni, comuni e vari ministeri (Istruzione, Economia, Sviluppo economico). L’impegno era di arrivare a fine mese con delle proposte, che appunto verranno presentate oggi. L’intenzione del ministero è di procedere in maniera molto spedita. Il consiglio dei ministri dovrebbe approvare già in settimana il provvedimento, mentre a giugno dovrebbero partire i primi cantieri. Le azioni da intraprendere investono settori diversi (dalla gestione dei rifiuti alle case popolari), ma tutti di rilievo per i cittadini e con in comune l’ambito delle costruzioni. Perché è un settore portante che può dare spinta all’occupazione: il comparto dell’edilizia oltre ad essere un volano può generare crescita.

Secondo l’Ance per un miliardo investito ne vengono generati altri tre e con ricadute positive sull’occupazione. Nel piano città molta attenzione è riservata alle scuole: su 45 mila ispezioni in 3596 scuole di tutta Italia, si prevede di spendere 943 milioni per mettere in sicurezza quelle più fatiscenti. Più della metà sono risorse già stanziate dal Cipe e 161 milioni di euro sono già stati erogati per i cantieri in corso (altri 20 milioni arriveranno entro luglio).

Spostandosi sul fronte finanziario dei conti, viene da chiedersi da dove arrivino le risorse per un progetto utile quanto ambizioso. Il totale delle risorse a disposizione sarebbe di 2 miliardi, reperiti qua e là tra le pieghe dei bilanci e programmi già finanziati ma non più attivi. La parte del leone la fa Cassa depositi e prestiti che, attraverso il Fondo investimenti per l’abitare, mette a disposizione 1,6 miliardi. Ci sono poi il ministero delle Infrastrutture che garantisce 233 milioni (da spostare con un’apposita norma da altri programmi cui erano destinati); il ministero dell’Istruzione che porta in dote 100 milioni per le scuole ad alta efficienza energetica, lo Sviluppo economico che garantisce una quota degli incentivi all’energia.

Solo considerando l’housing sociale, 833 milioni di euro investiti generano 72 mila alloggi a canone sociale e 141 mila occupati. Il punto è mettere in comunicazione provvedimenti diversi che finora viaggiavano in ordine sparso. In settimana il Consiglio dei ministri dovrebbe varare una norma che formalizzi un piano operativo per realizzare in modo coordinato e sistemico l’efficientamento energetico e la riqualificazione e il recupero della bellezza delle nostra città.

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