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La vera salute sta nella Città Metropolitana
23 Marzo 2012
Milano
Ci si scanna fra comuni per ospitare eccellenze scientifiche e recuperare superfici, ma una regia unica gioverebbe a tutti. L. Fazzo, A. Corica, S. Ravizza da il Giornale, la Repubblica, Corriere della Sera Milano, 23 marzo 2012 (f.b.)

Il Giornale

Città della salute, a Veronesi piace Milano

di Luca Fazzo

Ancora quasi un mese per decidere il futuro dell'Istituto dei Tumori e del Neurologico Besta, due eccellenze della sanità milanese alla cerca disperata di una sede più adeguata: ma mentre in Regione il Collegio di vigilanza chiamato a scegliere l'area dove sorgerà la Città della salute (così si chiamerà la unione dei due istituti) si prenderà ancora una pausa di riflessione, nel braccio di ferro sulla scelta della Regione fa irruzione a piedi uniti Umberto Veronesi.Che tecnicamente non ha voce in capitolo, ma quando si parla ditumori parla comunque ex cathedra, per la sua carriera di medico e di ricercatore: e ieri mattina , intervistato dall'agenzia Omnimilano, fa una scelta di campo plateale a favore di una delle due opzioni in gioco. Il nuovo ospedale, come si sa, è conteso tra Milano e Sesto San Giovanni. E Veronesi si schiera apertamente a fianco dei milanesi, ovvero di Giuliano Pisapia: «Io sono milanese e questi due istituti sono una forza per Milano e credo debbano rimanere nella città di Milano, non vedo perché debbano andare in un'altra città».

É lapidario, Veronesi. L'ex ministro della Salute sa bene di affrontare un tema non solo sanitario, anzi: intorno alla nuova sede dei due istituti si gioca una partita soprattutto di urbanistica e di interessi di cassa. Pisapia vuole portarlo alla Perrucchetti, la caserma di via Forze Armate in fase di dismissione; il sindaco sestese Giorgio Oldrini preme per insediare la cittadella nel cuore dell'area Falck, la sterminata distesa abbandonata dove sorgeva l'acciaieria. Entrambi sanno che una struttura di eccellenza come quella nata dalla fusione Tumori-Besta porterà un indotto economico e occupazionale rilevante in due aree problematiche. E quindi remano ognuno dalla sua parte, anche se - in nome anche della comune appartenenza politica - hanno promesso di non farsi sgambetti plateali.

Ma ieri, davanti alla discesa in campo di Veronesi, Oldrini mette da parte la diplomazia: «Non mi è chiaro a che titolo Veronesi intervenga - dice il sindaco di Sesto - visto che non mi risulta che sia un'urbanista. Perch´ un grande ospedale deve per forza avere la sede dentro i confini di Milano? Se ben ricordo, anche l'Istituto europeo di oncologia (diretto da Veronesi, ndr) è praticamente a Opera. E considerare oggi Sesto San Giovanni qualcosa di estraneo alla realtà metropolitana milanese mi sembra un modo abbastanza antico di ragionare». In realtà, nonostante l'endorsement di Veronesi, la sensazione è che Sesto San Giovanni sia in questo momento in vantaggio su Milano come futura sede della Città della salute. Da qui al 20 aprile, i rappresentanti dei due Comuni potranno partecipare ad un tavolo tecnico insieme alla Regione, ed è in quella sede che i rappresentanti dei due Comuni potranno fare valere le loro ragioni. Ma Sesto parte avvantaggiata su due fronti: la disponibilità immediata delle aree, e la loro vicinanza alla stazione ferroviaria e della metropolitana. Mentre la caserma Perrucchetti è a quasi un chilometro dal metrò, e il suo terreno appartiene al ministero della Difesa: «Il ministero ha già dato parere positivo», fa sapere l'assessore all'urbanistica milanese Ada De Cesaris. Ma a quale prezzo i militari siano disposti a cedere i 165mila meri quadri non è stato reso noto.

Alla Regione non interesserà, ma c'è un altro elemento che porta Oldrini a spingere per portare la cittadella a Sesto San Giovanni, e proprio sull'area Falck: ed è il valore simbolico che una vittoria avrebbe per una amministrazione comunale che proprio sulla riqualificazione della vecchia acciaieria è stata accusata di avere incassato tangenti.Vicende che riguardano la giunta prima di Oldrini, quella presieduta da Filippo Penati, e i vecchi proprietari dell'area, la holding di Luigi Zunino: proprio ieri la Procura di Monza ha annunciato la fine delle indagini per corruzione contro Zunino, l'ex assessore Pasqualino Di Leva e altri, in relazione a mazzette sulla Falck. Brutte storie. Ma, se sulla Falck arrivasse la Città della salute, con un lieto fine.

la Repubblica Milano

La cittadella della salute verso l’area Falck di Sesto

di Alessandra Corica

La decisione è rimandata al 20 aprile. Ma le speranze dell’ex cittadella industriale crescono sempre più. Ieri il Collegio di vigilanza dell’accordo di programma della Città della salute ha decretato ufficialmente l’entrata in gara di Sesto San Giovanni per decidere dove il nuovo polo ospedaliero - che nascerà dalla fusione del Sacco, del Besta e dell’Istituto dei tumori - avrà sede. Due le opzioni, tra le quali la commissione nominata dalla Regione deciderà entro un mese: l’ex caserma Perrucchetti o le ex aree Falck.

Tramonta per sempre l’ipotesi di costruire la struttura al quartiere Vialba: ieri il collegio ha revocato l’accordo di programma del 2009 che designava l’area adiacente al Sacco quale nuova sede del polo scientifico. Una decisione dettata soprattutto da ragioni economiche: in questo modo si risparmieranno circa 80 milioni di euro che sarebbero stati necessari per costruire nella zona. E che si sarebbero sommati ai 520 che già di per sé richiede la realizzazione del polo. Un’operazione che, nonostante i numerosi rimandi, per la Regione resta prioritaria: «È un progetto che realizzeremo - ha ribadito su Twitter Roberto Formigoni - non ci rinunceremo per nessuna ragione al mondo». Per arrivare all’individuazione della sede, sarà così avviato un tavolo a cui parteciperanno sia Palazzo Marino sia il comune di Sesto: «Lo scopo - spiega il governatore - è stabilire in tempi rapidi quale sarà la localizzazione dell’intervento, in modo da promuovere e firmare un nuovo accordo di programma».

Da Palazzo Marino fanno sapere che proprio in questi giorni è arrivato il parere positivo del ministero della Difesa (proprietario dell’area della Perrucchetti) per posizionare il polo nella Piazza d’Armi davanti alla caserma. «Il Comune ascolterà tutti i soggetti coinvolti - assicura l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - per noi è importante che non vadano disperse le risorse economiche messe già in campo». In pole position, però, sembrerebbe l’area ex Falck: non a caso, per la prima volta si parla di un’ubicazione del polo scientifico in area metropolitana e non solo cittadina. «Le aree Falck - dice il sindaco di Sesto Giorgio Oldrini - permetterebbero lo sviluppo di quell’indotto di mezzi di trasporto, parcheggi e alberghi che dovrà accompagnare il nuovo polo». Contrario all’ubicazione a Sesto, invece, l’oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi, fondatore dello Ieo: «Questi due istituti - ha detto il professore, riferendosi all’Istituto europeo dei tumori e a quello di via Venezian - sono una forza per Milano e credo debbano rimanervi. Non vedo perché debbano andare in un’altra città».

Corriere della Sera Milano

Città della Salute, nuovo rinvio

di Simona Ravizza

Nuovo rinvio sulla decisione dell'area dove sorgerà la Città della Salute. «La scelta sarà effettuata in tempi brevi, presumibilmente già il prossimo 7 marzo», aveva annunciato il governatore Roberto Formigoni lo scorso febbraio.Ma la partita è complicata e ieri, dopo l'ennesima riunione del Collegio di vigilanza che riunisce i politici e i tecnici interessati, l'attesa presa di posizione non è arrivata. «La riunione, inizialmente prevista per il 7 marzo, era stata rinviata su richiesta del Comune di Milano», ha precisato Formigoni.

Ma per il progetto che mira a riunire l'Istituto dei tumori e il neurologico Besta i giochi sono aperti. Restano, dunque, in campo le ipotesi della piazza d'Armi della Caserma Perrucchetti per Milano (oltre ad altre eventuali soluzioni su cui Palazzo Marino dovesse decidere di lavorare) e l'area ex Falck, proposta dal Comune di Sesto San Giovanni. Sul più importante progetto di edilizia sanitaria della Lombardia, con investimenti previsti per 400 milioni di euro (contro i 520 inizialmente preventivati), sarà avviato un tavolo di lavoro con i Comuni di Milano e Sesto San Giovanni, oltre che con i due ospedali interessati, per stabilire in tempi rapidi quale sarà la localizzazione dell'intervento, in modo da promuovere e firmare un nuovo accordo.

Come già anticipato, l'idea iniziale di ricomprendere anche il Sacco è definitivamente tramontata: «In questa situazione contingente di crisi e stante l'impossibilità di reperire nuove risorse, anche statali — ha sottolineato Formigoni — la Regione non è in grado da sola di far fronte alla realizzazione della Città della Salute in Vialba».Soddisfatto il sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini: «Questa decisione è per noi importante per due motivi. È esplicitata l'indicazione di individuare l'ubicazione della Città della Salute all'interno dell'area metropolitana, includendo quindi ufficialmente la nostra città, e invita la nostra amministrazione al gruppo di analisi sulle proposte in campo». La gara con Milano s'annuncia, comunque, dura.

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