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Elio Franzin
Giotto in pericolo più di quanto sembri. Un appello
29 Febbraio 2012
Beni culturali
Un valoroso combattente per la tutela delle qualità storiche, paesaggistiche, ambientali, culutrali in Padova aggiunge un tassello all’allarme. Scritto per eddyburg

E’ probabile e comprensibile che molti dei numerosi visitatori della Cappella di Giotto a Padova non facciano in tempo, storditi dalla visione di uno dei cicli pittorici più straordinari della pittura mondiale, a rendersi conto dell’area sulla quale, agli inizi del 1300, sono stati costruiti la Cappella e il Cenobio (cripta, sotterraneo).

La Cappella e il Cenobio si trovano vicino alle mura cinquecentesche e al fiume Piovego. I pavimento del Cenobio, sopra il quale si trova la Cappella con il ciclo di affreschi di Giotto, da anni è soggetto ad un allagamento sempre più grave ed allarmante.

Messo sotto pressione dall’architetto Serenella Borsella, allora dipendente comunale, il Sindaco di Padova incarica il compianto geologo e docente dell’Università di Padova Vittorio Iliceto di elaborare uno studio sul sottosuolo della Cappella degli Scrovegni e cioè sul Cenobio.

Nel febbraio del 2002 Vittorio Iliceto lo consegna. Lo studio dimostra, in modo inequivocabile, la correlazione fra l’aumento del livello delle acque che allagano il pavimento del Cenobio e quello delle acque del Piovego. Vittorio Iliceto lo conclude con alcune precise proposte che consentirebbero una drastica diminuzione del tasso di umidità ora presente nel Cenobio e un suo possibile riutilizzo. Dicasi “riutilizzo”. Il Cenobio attualmente non è visitabile. Forse perfino il Comune si vergogna di farlo vedere ai visitatori. Iliceto chiede una regimazione delle acque del Piovego già ipotizzabile e l’installazione di una stazione idrometrica.

Risposta alle due richieste dell’autorevole docente dell’Università di Padova ? Nessuna. Nè il Comune, nè le due Soprintendenze competenti, nè la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo rispondono. Gli anni passano e sulla riva sinistra idraulica del Piovego (la Cappella e il Cenobio si trovano sulla riva destra) i metri cubi di cemento si sprecano. La riva sinistra nei piani regolatori del grande urbanista socialista Luigi Piccinato avrebbe dovuto essere destinata a verde pubblico. Di Piccinato non si ricorda quasi più nessuno. I sindaci di Forza Italia e del PCI guardano con molta sufficienza nei confronti dei piani regolatori riformisti di Piccinato e delle sue aree verdi a poche centinaia di metri dallla Cappella di Giotto. Sull’area exCledca si costruisce un edificio enorme che comprende anche un parcheggio multipiano.

A piazzale Boschetti il sindaco Flavio Zanonato vuole costruire un Auditorium e qualche negozio, ecc. La terza area disponibile, quella chiamata PP1,di proprietà comunale, da sempre era destinata all’Auditorium, ma un sindaco disinvolto e con un certo senso degli affari, Giustina Destro, la vende ai privati, amici degli amici, che ora stanno costruendo un grattacielo alto più di cento metri.

Questa cementificazione già realizzata o programmata quali conseguenze avrà sul regime idrico del Cenobio di Giotto ?

E’ un po’ difficile non prevedere delle conseguenze negative. Almeno dal febbraio 2008 è cominciata la campagna degli Amissi del Piovego (associazione di voga alla veneta) contro la cementificazione dei privati e del Comune di Padova. Nel settembre 2009 a Padova piove a dirotto. L’acqua innonda il Cenobio sia dal pavimento che dalle finestre. Tutta Padova, anche quella che non sapeva dell’esistenza del Cenobio, prende paura. Un valoroso studio di Giotto, Giuliano Pisani, docente del più prestigioso liceo classico cittadino, presidente della Commissione cultura comunale, provoca e comincia a riunire la commissione dentro il Cenobio dove i consiglieri arrivano con opportuni stivali. Ma l’allagamento del Cenobio e lo studio di Vittorio Iliceto continuano a essere ignorati dalle due sovrintendenze, dal sindaco e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo.

Nel novembre 2011 tre docenti di idraulica dell’Università di Padova in un loro studio esprimono pesantissime riserve sul progetto di Auditorium a piazzale Boschetti che il sindaco Flavio Zanonato sostiene a tutti i costi, contro venti e maree. Il sindaco crede di dimostrare di essere un vero decisionista (si del cemento).

Recentemente 25 autorevoli studiosi fra i quali Chiara Frugoni, autorevole studiosa di Giotto, lanciano l’allarme per la situazione del Cenobio e contro la cementificazione che sta circondando la Cappella e il Cenobio di Giotto. Acqua e cemento stanno facendo e faranno enormi danni. La stampa nazionale se ne occupa.

Sabato 10 marzo, nella mattinata, a Padova si svolgerà un convegno sul tema: “Quale opera per la sicurezza idraulica e statica della Cappella di Giotto e del Cenobio ? Le ragioni della richiesta di un concorso internazionale ?” La relazione introduttiva sarà presentata dal prof. Sergio Costa che ha affrontato il problema già nel settembre 2009 in una pubblicazione che definiva Cappella e Cenobio “un gigante dai piedi d’argilla”. Un particolare: il prof. Sergio Costa è più cocciuto del sindaco Flavio Zanonato.

Padova, 25 febbraio 2012

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