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Alessandro Agostinelli
Ikea, Toscana contro la Ue
31 Gennaio 2012
Articoli del 2012
Non si sa se è peggio l’accusa europea o la decisione pisana di fare una variante per consentire un isediamento commerciale. L’Espresso, 31 gennaio 2012

Il presidente della Commissione europea Barroso striglia il governatore Enrico Rossi per i ritardi dei permessi al nuovo negozio del colosso svedese. Ma da Firenze arriva una risposta per le rime








«Non consento a nessuno di denigrare la Toscana. Neanche al presidente Barroso». Il Governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha lanciato il suo "non ci sto". E difende le decisioni e i tempi amministrativi per la nuova prossima licenza che Ikea sta per avere nel territorio di Pisa per un nuovo negozio.

Ma cosa ha combinato il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso per stuzzicare la replica di Rossi?

In un recente intervento ha detto che i tempi dell'insediamento Ikea in Toscana «sono stati negativi» e l'ha portato come cattivo esempio sul rilascio dei permessi per nuovi insediamenti produttivi. Ma Rossi da un lato tiene a dire che Ikea per anni ha insistito per costruire un nuovo negozio nel Comune di Vecchiano, dove non era possibile per problemi di salvaguardia ambientale di una zona prossima al parco di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli.

Dall'altro il presidente toscano spiega che quando Ikea ha cambiato idea e si è trovata la soluzione verso Pisa, la Regione e il Comune hanno dato avvio alla procedura: a febbraio Pisa approverà la variante al piano urbanistico e in primavera sarà aperto il cantiere per la costruzione del nuovo negozio Ikea. «Da febbraio a luglio», ha affermato Rossi «sono i rapidi tempi cinesi che il presidente Barroso sostiene l'Italia dovrebbe cominciare a impegare per far ripartire la crescita delle imprese che vogliono investire nel nostro Paese.

Lo stesso amministratore delegato di Ikea ha riconosciuto la serietà e l'affidabilità del comportamento della Regione Toscana, della città di Pisa e delle istituzioni locali. Potrei inviare al presidente Barroso tante lettere di ringraziamento che riceviamo da imprese che desiderano insediarsi in Toscana e che possono farlo in tempi brevi». Insomma: non si macchia così il buon nome di Pisa e della Toscana. E Rossi insiste: «Come insegna il presidente del Consiglio Mario Monti, l'Europa deve imparare a rispettarci".

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