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Giovanni Valentini
"Stop ai condoni mascherati salviamo l´Italia della bellezza"
23 Febbraio 2011
Abusivismo
Mentre il Presidente Napolitano prova a bloccare il "mille proroghe" a Napoli FAI e WWF aprono la protesta contro l'ignobile sanatoria campana. La Repubblica, 23 febbraio 2011

ROMA - Lotta all´abusivismo: per difendere, oltre al territorio e all´ambiente, anche l´industria del turismo. Alla vigilia del Convegno nazionale in cui il Fai (Fondo per l´ambiente italiano) riunirà dal 25 al 27 febbraio alla Città della Scienza di Napoli i propri delegati e volontari, la presidente onoraria Giulia Maria Crespi lancia insieme al Wwf una campagna di mobilitazione contro la norma governativa - contenuta nel cosiddetto "decreto Milleproroghe" - che annulla di fatto le demolizioni delle costruzioni abusive in Campania. «Non posso credere che il governatore Stefano Caldoro porti avanti un´operazione destinata fatalmente a danneggiare la regione e i suoi cittadini».

Per voi, si tratta di un altro condono mascherato?

«Peggio ancora. Avallare un condono, dopo tre gradi di giudizio che hanno prodotto sentenze penali definitive, significa dare uno schiaffo alla magistratura e a tutta la giustizia italiana».

Perché lo giudicate tanto grave?

«Non grave, gravissimo. Per il fatto che non si annullano le demolizioni soltanto per gli abusi - diciamo così - normali, ma anche per gli edifici costruiti in aree vincolate. E allora mi chiedo: quanti saranno i disastri idro-geologici provocati dal mancato rispetto di questi vincoli? Quante sono le fabbriche o i capannoni realizzati negli alvei dei fiumi? Quante strade sono a rischio di frane o smottamenti? È una situazione che mette in pericolo anche tante vite umane».

Un condono, poi, è sempre diseducativo…

«Certamente. È un precedente, costituisce un cattivo esempio per il futuro. Così si alimenta la convinzione che, prima o poi, arriva una sanatoria. E alla fine, è sempre il cittadino onesto che paga».

In polemica con il governo, gli ambientalisti l´hanno definito un provvedimento "ad regionem".

«Sì, ma - come si sa - la mela marcia guasta anche quelle buone. Molte altre regioni si sentiranno autorizzate a fare altrettanto. In Lombardia, per esempio, il governatore Formigoni ha già puntato il dito contro i Parchi».

Ma il provvedimento per la Campania non è limitato alle "prime abitazioni" e a coloro che le "occupano stabilmente"?

«Guardi, io ho cinque figli. Se assegno a ciascuno una "prima casa", il problema è presto risolto. Fatta la legge, insomma, trovato l´inganno».

Al di là dei danni ambientali, voi temete anche un contraccolpo economico?

«Alla lunga, non credo che le grande aziende rimarranno in Italia. Sono i flussi della storia. Di immobile, invece, noi abbiamo il paesaggio e la bellezza. I Faraglioni non si possono trasferire da Capri in Cina né il Colosseo a New York. Ecco perché dobbiamo tutelare e valorizzare il patrimonio che abbiamo: è la principale attrattiva turistica del nostro Paese».

Purtroppo, in questo momento l´Italia non gode di una grande reputazione…

«Quando torna dall´America, dove insegna all´università, il mio amico Francesco Giavazzi mi racconta spesso che lì si parla più o meno male della nostra situazione politica ed economica, ma sempre bene della bellezza italiana. È vero, quando leggo i giornali stranieri e vedo il nostro Paese così bistrattato, ne provo vergogna. Ma per i turisti di tutto il mondo il viaggio in Italia continua ad avere un forte richiamo. Se continuiamo però a rovinare il paesaggio, l´Italia perderà sempre più fascino a livello internazionale».

Il suo tono sembra particolarmente accorato.

«Ho trascorso recentemente qualche giorno di riposo a Sirmione, dove andavo in vacanza da ragazza e avevo imparato a memoria i versi di Catullo in latino. Ora c´è cemento ovunque, si parcheggiano le automobili ai bordi del lago e non si può più neppure passeggiare. Per merito della Sovrintendenza che ha fatto un lavoro encomiabile, s´è salvato soltanto il piccolo promontorio con la casa di Catullo».

E al governo, intanto, che cosa manda a dire il Fai?

«Non dobbiamo più parlare soltanto di escort. Dobbiamo preoccuparci del patrimonio comune. Bisogna salvaguardare l´integrità dell´Italia: l´unità nazionale si difende anche attraverso il paesaggio e il turismo».

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