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Abusivisti per natura
22 Giugno 2010
Abusivismo
Perplessità (strumentali?) nella stessa maggioranza per l’incredibile proposta di condono generalizzato. Ma il virus del condonismo rimane attivo.Vittorio Emiliani e Iolanda Bufalini da l’Unità, 21 giugno 2010

I kamikaze del Pdl a caccia di condono

di Vittorio Emiliani

Secondo Giuliano Ferrara, Berlusconi è “un gigante inetto” che “sbaglia con volutta”. Sarà. L’impressione è che, come governante, sia un inetto e basta. Prendete i condoni edilizi. Ne ha prodotti, in un quindicennio, due, disastrosi per i Comuni e per il paesaggio, capaci soltanto di premiare l’illegalità e di riaccendere il motore dell’abusivismo foraggiato dalle varie mafie. Più un raccapricciante condono ambientale. La tecnica: si manda avanti lo stesso ministro Tremonti, con l’accatastamento delle cosiddette case-fantasma (con sanatoria mascherata incorporata), oppure la più o meno solita pattuglia di guastatori i quali buttano là un emendamento col nuovo condono edilizio, pronti ad essere poi sconfessati se monta la protesta. Della case-fantasma accertate dall’Agenzia del Territorio, circa 2 milioni fra abitazioni, capannoni, garage, ecc., non si sa più molto: registrarle al catasto, vorrebbe dire mettersi in regola sul piano fiscale, ma se poi il Comune chiede al titolare la concessione edilizia e non ce l’ha, viene in chiaro che sono case abusive e vanno demolite. Ameno di un provvidenziale condono…

E’ un caso se la legge per una maggiore libertà alle imprese dovrebbe sospendere per 2-3 anni le autorizzazioni urbanistiche, comunali e regionali? Gli interessi privati prevalgono su quello generale. Nell’inverno un gruppo di deputati campani – seguendole promesse elettorali del ministro Mara Carfagna – avevano appiccicato al decreto “mille proroghe” un caratteristico condono edilizio “regionale”. Adatto a sanare, che diamine, gli abusi di una regione ricca di case illegali e però “punita”, dicono loro, danorme troppo severe. È stato bocciato in commissione e per ora è morto lì. Ieri però un altro kamikaze Pdl, il sen. Paolo Tancredi, teramano, ha presentato un emendamento alla manovra, uno dei 1200 del suo partito. Oggetto? Uncondono edilizio un po’ sfacciato esteso pure alle zone sottoposte a vincolo paesaggistico – le più belle, le meno sfregiate - in modo da riaprire la sanatoria e incoraggiare altri abusi. L’ha stoppato il sottosegretario Bonaiuti: “Sinistra bugiarda, non c’è nessun condono al Senato. Il capogruppo Gasparri non lo sosterrà mai”. Già, è lo stesso capogruppo che spergiurava che Pierino Gelmini, l’ex don Gelmini, non sarebbe stato mai rinviato a giudizio per molestie sessuali, e invece…

E il senatore-kamikaze Paolo Tancredi? Ora sostiene che ha firmato senza leggere. “Nessuno che io conosca aveva in mente di proporre un condono così ampio”. Così ampio magari no, esteso alle zone protette da vincolo forse nemmeno,ma un condono “qualunque” sì. Sa bene che i condoni fanno rima con Berlusconi. Lui ci si tuffa volentieri. Da “inetto” che sbaglia. Sempre “con voluttà” però.

La lobby del cemento in azione

Torna lo spettro della sanatoria

di Iolanda Bufalini

Sarebbe il quarto condono edilizio dopo quelli del 1985,1994, 2003. E intaccherebbe anche le aree protette. Dopo la bagarre emendamento ritirato ma resta in piedi quello sulla sanatoria fiscale.

Dice che è «un appassionato conoscitore del Gran Sasso, un cosciente ambientalista, per il rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile », eppure è lui il senatore Pdl teramano Paolo Tancredi, primo firmatario dell’emendamento tombale per il paesaggio italiano, che riapre il condono ampliandolo agli abusi nelle zone protette e pure in quelle a rischio, e pure a quei manufatti che hanno avuto il diniego delle amministrazioni locali. Chissà come pensa di difenderlo l’amato Gran Sasso. Ma d’altra parte in quella terra martoriata dal terremoto, terra di parchi naturali, l’assalto è cominciato, anche in nome dell’emergenza. Sembra che questi «non abbiano la capacità di vedere cosa sta succedendoin Italia dove, a differenza che nel resto d’Europa, si è persa ogni distanza fra città e campagna», commenta l’urbanista Vezio De Lucia.

Quando si tratta di condoni il Pdl unisce l’Italia, daNord a Sud. Einfatti all’emendamento edilizio si aggiungono le firme di Cosimo Latronico, consulente aziendale, lucano e di Gilberto Pichetto Fratin, commercialista, da Biella: il combinato disposto di condono, piano case e modifiche costituzionali sulla libera impresa (compreso un ristringimento dei tempi sul silenzio-assenso da rasentare l’impossibilità per gli uffici oberati dalle carte di aprire bocca).

Unificazione verso il peggio perché «tre condoni in 18 anni hanno fatto danni gravi nel sud, dove ancora si devono espletare le pratiche del 1985, ma anche al nord, ormai, non c’è più attenzione al territorio», chiosa De Lucia.

«Non avevo letto bene - si giustifica - ho firmatoun centinaio di emendamenti », quando scoppia il vespaio e l’alzata di scudiaccomuna l’opposizione a esponenti di maggioranza comeFabio Granata, a Emma Marcegaglia, ancora basita di una recente tentata investitura ministeriale. Fresco pure il ricordo della brutta figura fatta alla Camera, quando la maggioranza è andata sotto sul blocco delle demolizioni degli abusi in Campania, «è stato un buon segnale, spero in unanalogo scatto di dignità», aveva detto Vezio De Lucia prima dell’«indietro tutta» della presidenza del gruppo Pdl. «Iniziative personali che saranno passate (oggi, ndr) al filtro della commissione di presidenza. Il grup- poinuna materia così importante come la manovra si coordina con il governo». Del filtro fa parte anche il senatore Tancredi (insieme al capogruppo Gasparri e al presidente della commissione bilancio Azzollini, alla sentarice Bonfrisco) distratto nella lettura degli emendamenti ma tenace per quanto riguarda i condoni. Sua la firma, insieme agli altri due, il Latronico e il Pichetto, anche sul condono tombale fiscale con cui si riaprono i termini di quello del 2002 fino al 2008.

RIMPALLO

Ma la «condonite» è un tic da dottor Stranamore che contagia commercialisti e consulenti aziendali diventati parlamentari Pdl con la velocità della Sars. Il pd Matteo Mauri si chiede se il governo «non si prepari a creare un ministero ai condoni». E, infatti, derubricato a «iniziativa personale » quello per gli abusi nei parchi naturali e archeologici, resta da vedere che fine farà il testo che ritenta il blocco delle demolizioni in Campania. E, soprattutto, cosa ne sarà del condono fiscale. In questo caso sul testo c’è anche il timbro del gruppo Pdl del Senato. Mentre Bonaiuti se la prende con la trovata propagandistica della «sinistra bugiarda», la quale a sua volta ha gioco facile nel rispondere, Antonio Misiani (Pd): «gli emendamenti li avete presentati voi». E nel mettere in chiaro: «Con i condoni in campo si chiude ogni spazio di dialogo» (Boccia), dal sottosegretario all’economia Luigi Casero arriva la sconfessione sottoscritta dal ministro Tremonti.

A questo punto al Senato la confusione è all’acme, parte il rimpallo delle responsabilità con l’altro ramo del parlamento: gli emendamenti vengono da lì, «noi per accorciare i tempi li abbiamo firmati». Anche la Lega ha il suo condono, riguarda i falsi invalidi che dovrebbero autodenunciarsi per evitare le sanzioni».

Insomma, partita la raffica di richieste di condono, qualcuna nella manovra potrebbe restare impigliata. «Dispiace e dà amarezza questa mancanza di serietà. Con i condoni la manovra diventa ancora più iniqua», è la chiosa dell’opposizione.

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