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Sandro Roggio
Paesaggio e PIL
4 Giugno 2010
Scritti ricevuti
Mungere da ogni risorsa come se le potenzialità della povera esausta vacca fossero infinite: è questa l'attuale idea di politica? La Nuova Sardegna, 4 giugno 2010 (f.b.)

Le agenzie di rating che certificano l'attendibilità dei bilanci di un paese ci diranno, prima o poi, che i beni comuni contano: che la bellezza del paesaggio italiano è una ricchezza che se si compromette resta un debito grave alle generazioni che verranno. Prima o poi un inviato di Obama ci farà notare che il nostro deficit rischia di aumentare se si sprecano le risorse del territorio. Insomma qualcuno spiegherà che all'Italia non basta rappezzare il bilancio dello stato, ma che serve impedire il sopravvento dello sciame di brutture, di insediamenti illegali che avanzano nella galassia di altre illegalità. Una massa di case che impegna ciclicamente molto denaro pubblico: se va bene per portare urbanizzazioni, nel caso peggiore per aiutare i disgraziati quando gli scivola la terra sotto i piedi.

Condono edilizio. Il provvedimento (rigettato da Napolitano?) era in elenco, la carta pronta per fare quadrare i conti. Ci riproveranno si dice (usando la leva del condono catastale?). Un' incertezza che basta per aggiungere altra edilizia illegale alle preesistenze.

Possibile che non si capisca che a questo Paese non gli è rimasto molto altro che la superstite qualità dei luoghi ? Basta guardarsi attorno per capire che è una fondamentale risorsa. Almeno il paesaggio non si delocalizza come un'azienda, né si replica per il piacere di un magnate.

Possibile che non capiscano il danno? Per esempio a chi esporta prodotti grazie al mito del Belpaese nello sfondo di ogni réclame? Agli operatori turistici che faticano a dirottare i vacanzieri dai posti brutti ?

Le politiche della destra italiana sono quelle che conosciamo. L' obiettivo è prendere da ogni luogo restituendo poco o nulla e secondo le convenienze di cricche pronte a ogni occasione (pure in danno ai luoghi straziati da catastrofi). E se i progetti per saccheggiare la Sardegna sono diretti da tipi come Flavio Carboni non siamo messi bene.

Il territorio è colpito dal malgoverno ordinario, bastano le pessime scelte fatte, come i piani-casa bene accolti pure nelle regioni governate dalla sinistra, mentre ci aspettiamo i contraccolpi dal federalismo demaniale. Un nuovo condono sarebbe troppo.

Resta sempre l'interrogativo sulle reazioni dell'opinione pubblica a fronte di programmi come questi, e sull' impegno delle forze di opposizione a fare in modo che il Pil non sia l' unica bussola verso il nostro futuro.

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